Palazzo Cassa di Risparmio
Tema ARTE E CULTURA

Palazzo Cassa di Risparmio

Stradario: Piazza Grande, via Luigi Albinelli, via Francesco Selmi
Anno: 1968
Progettazione: Gio Ponti

A distanza di quasi trent’anni dal concorso proposto per il sito di piazza Matteotti, nel 1960 la Cassa di Risparmio bandisce un’altra gara di progettazione per la realizzazione della sua sede, dopo il trasferimento dai locali del Palazzo Comunale.
Il progetto s’inserisce nell’ambito del Piano del 1958 che punta, per il centro storico, alla decongestione del traffico veicolare attraverso il decentramento di alcune funzioni direzionali e amministrative all’esterno.
Il sedime del lotto acquistato dall’Istituto bancario sul lato sud di Piazza Grande riporta il principale spazio pubblico cittadino alle dimensioni esistenti precedentemente all’edificazione dell’umbertino Palazzo di Giustizia, demolito nel 1963.

A seguito del non soddisfacente esito della consultazione, si affida l‘incarico allo studio Gio Ponti, uno dei più importanti architetti italiani del Novecento, autore pochi anni prima del grattacielo Pirelli di Milano.
La necessità di conciliare le prescrizioni imposte dalla Sovrintendenza e quelle della commissione nominata dal Comune, composta da alcuni dei più autorevoli progettisti dell’epoca: Franco Albini, Giovanni Michelucci, Ludovico Quaroni, produce un notevole ritardo nella stesura del progetto e l’abolizione di alcune interessanti soluzioni preliminari, che, in linea con le ricerche e il linguaggio dell’architettura, l’autore milanese proponeva: un fronte composto da alte aperture al piano terra e finestre dalle forme esagonali e a diamante.
La soluzione attuale, progettata nel 1966, è pensata per un maggior inserimento nel contesto, proponendo un rivestimento in mattoni faccia a vista, un portico ad archi a tutto sesto al piano terra in continuità con quello del Palazzo Comunale e il recupero dell’altezza corrispondente alla linea di gronda dell’adiacente palazzo vescovile.

Fonti immagini e fotografie:
1. Immagine di piazza Grande con Cassa di Risparmio: FPM, Fondo ORLANDINI O BANDIERI, n. inv. 3158.
2. Disegno di G. Ponti non realizzato: Settore T.U.Q.E, Comune di Modena, n. prot. 213/63.

Scheda tratta dagli Itinerari di architettura. Il Novecento a Modena, un progetto dell'Ufficio Ricerche Storia urbana, con il sostegno della Fondazione di Modena e la collaborazione dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Modena. Le mappe e l'editing sono a cura di Alessandro Ghinoi, per l'Ufficio Ricerche Storia urbana.
Le schede degli itinerari, tratte dal libro Città e architetture. Il Novecento a Modena, a cura dell'Ufficio Ricerche Storia urbana (F.C.Panini 2012), reperibile presso biblioteche e librerie cittadine, sono state curate dall'Ufficio, con la preziosa collaborazione, per l'Ordine degli Architetti, di Claudio Fornaciari e Anna Taddei.