Il carnevale a Formigine

Il carnevale a Formigine

In occasione della festa del Carnevale formiginese sono serviti in piazza i cosiddetti "piatti poveri": polenta, maccheroni e "il gnocco" fritto. In questa occasione riemerge anche la storica contrapposizione tra Capoluogo e Casinalbo: zingari i primi, "Set-e-mez" i secondi.

L'origine del Carnevale a Formigine risale al XVIII secolo, quando, scrive Cesare Tacchini: "una tombola di beneficenza, patrocinata dalla Comunità e integrata con offerte di privati, veniva estratta nella piazza di Formigine nel pomeriggio dell'ultima domenica di Carnevale.

I premi comprendevano i generi di prima necessità, lenzuola, vestiario e generi di natura". Si praticava allora il funerale del Carnevale, localmente detto "baramort", con generose libagioni e festose soste ad ogni bar e osteria.

All'inizio del '900, in Sala della Loggia e a Casinalbo, si allestiscono frequentatissime rappresentazioni teatrali e veglie. Agli anni '30 risale il primo ballo mascherato, che diventerà un appuntamento fisso dal 1957, grazie al Carnevale dei Ragazzi.

Con il XX secolo alle testimonianze scritte si aggiungono le fotografie. Nel 1980 nasce la Zingaraia, sodalizio dei formiginesi doc, protagonista del Carnevale con al bivac (il bivacco) davanti al Castello e con l'apertura delle sfilate affidate al suo Re, alla Regina ed al Consiglio della Corona.

E' un ritorno alle leggendarie origini della città, quando una tribù di zingari si accampò a Formigine e vi rimase. La Zingaraia trovò una divisione interna alla popolazione formiginese tra quelli del tabar (tabarro) e quelli dal strichet (stricchetto).