Le fontane del Graziosi
Prima tappa: La Fontana dei due Fiumi
Considerato l'intervento più prestigioso dell'artista, destinato ad abbellire l'ingresso orientale della città, questa realizzazione è composta da una serie di vasche circolari in travertino e da due figure in bronzo, una femminile ed una maschile, che simboleggiano rispettivamente il fiume Secchia e il fiume Panaro.
La figura maschile, rivolta verso est in corrispondenza del fiume, è rappresentata da un giovane possente che versa acqua da un orcio mentre sorregge con una mano un ramo d’albero. La figura femminile, invece, è una giovane donna, simbolo di fertilità, rivolta in direzione della città che porta sulla spalla un fascio di spighe dal quale fuoriesce un getto d’acqua.
Molto suggestiva e sicuramente imponente, questa fontana merita un passaggio anche la sera quando viene illuminata sapientemente da scenografici fasci di luce.
Seconda tappa: Il Putto con L’Oca e La Fanciulla con Canestro di Frutta
Realizzata all’inizio degli anni ’30 su incarico del Comune, era stata pensata per essere posizionata al centro della piazza ad un’altezza elevata. Attualmente, invece, si trova in un angolo su una “più modesta” vasca a due lobi. Negli anni ’80, la statua originale è stata trasferita nella Gipsoteca Giuseppe Graziosi, all’interno del Palazzo dei Musei, un luogo cui riserviamo un approfondimento in fondo all’itinerario. In Piazza XX Settembre ora si trova una copia.
A poca distanza, al centro del Mercato Storico Albinelli fa bella mostra di sé La fanciulla con canestro di frutta-
Realizzata nel 1931, come prima commessa pubblica locale del Graziosi, fu costruita per fornire acqua per lavare la frutta e la verdura del mercato. È una statua in bronzo che poggia su un basamento al centro di una vasca e che raffigura una graziosa fanciulla con un cesto colmo di frutta sotto il braccio destro e un mazzolino di spighe nella mano sinistra.
Ancora oggi, è una presenza centrale e affascinante per il nostro storico Mercato Albinelli, il luogo cuore della tradizione gastronomica modenese.
Approfitta del tempo trascorso al mercato per immergerti nei colori e nei sapori di un simbolo indiscusso della città. Qui, il legame tra passato e presente si respira nell’aria. Fermati a fare qualche acquisto in uno dei banchi oppure valuta di sederti ad un tavolino per gustare un gustoso pasto.
Terza tappa: La Fontana della Ninfa
Finito di pranzare, prosegui la tua passeggiata verso il suggestivo Piazzale di San Giacomo dove a dar vita ad un incantevole scorcio urbano ci pensa la Fontana della Ninfa che ritrae, appunto, una ninfa intenta a versare acqua da un’anfora. In quest’opera il Graziosi è stato in grado di fondere armoniosamente le memorie della scultura seicentesca e la bellezza contadina.
Siediti sulla panchina che trovi di fianco per contemplarne l’armonia e goderti i ritmi tranquilli di questa pittoresca piazzetta su cui si affacciano edifici storici e graziosi dehor di ristoranti.
Quarta tappa: La Fontana di San Francesco
Come per alcune altre, anche questa scultura fa parte di una serie di realizzazioni che l’artista fece negli anni ‘30, su commissione del Comune, per ornare alcune fontane pubbliche della città in seguito alla costruzione dell’acquedotto.
Il tuo tour alla scoperta delle opere di Giuseppe Graziosi potrebbe non terminare qui! Se hai ancora un po’ di tempo a disposizione ti consigliamo di visitare anche la Gipsoteca a lui dedicata che si trova all’interno del Palazzo dei Musei.
Istituita nel 1984, dopo la donazione da parte dei figli dell’artista di una cospicua raccolta di opere, la Gipsoteca Giuseppe Graziosi, visitabile su richiesta negli orari di apertura dei Musei Civici, custodisce circa settanta opere plastiche, composte da bozzetti in terracotta, gessi originali e copie, e oltre duecento fogli di disegni, acqueforti, acquetinte e litografie.