Riserve naturali del Modenese
Itinerario

Riserve naturali del Modenese

Quattro tour tra biodiversità
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In questo articolo ti portiamo alla scoperta di 4 riserve naturali incredibilmente ricche: paesaggi fluviali, boschi umidi, laghetti nascosti e habitat preziosi in cui numerose specie trovano casa. Un invito ad andare oltre i sentieri più battuti e a lasciarti sorprendere dalla natura nascosta del nostro territorio.

C’è un lato del territorio modenese che invita a rallentare. Un volto più selvaggio, sorprendente, fatto di silenzi, voli d’uccelli, muschi che profumano di bosco, curiosità naturali e sentieri che si perdono tra le curve del paesaggio. È il lato delle riserve naturali: luoghi dove la natura ha ancora voce e spazio, dove la biodiversità non è solo una parola, ma un’esperienza da vivere con tutti i sensi.


Che tu voglia riscoprire angoli poco noti vicino casa o esplorare per la prima volta la provincia di Modena in modo diverso, questi ambienti protetti sanno regalare emozioni autentiche, capaci di sorprenderti ogni volta.

I Sassi di Roccamalatina

Tra guglie di arenaria, boschi e panorami senza tempo

Nel cuore dell’Appennino modenese, tra Guiglia, Zocca e Marano, emerge uno degli spettacoli naturali più affascinanti della provincia: i Sassi di Roccamalatina, un parco naturale ricco di flora e fauna, con guglie di arenaria, alte fino a 70 metri, che svettano sul paesaggio.

Il Parco regionale dei Sassi di Roccamalatina, con i suoi 2.300 ettari, ospita una ricchezza naturale straordinaria: 760 specie vegetali, tra cui 48 protette (il 31% della flora regionale), e decine di specie di fauna selvatica come falco pellegrino, capriolo, tasso e volpe. È un mosaico di calanchi, boschi, castagneti e radure che raccontano la storia geologica e biologica del territorio.


Una delle escursioni più suggestive è l’Anello dei Sassi, un percorso di circa 8,5 km (2 h 30) che si snoda tra gole, borghetti e panorami mutevoli, offrendo viste spettacolari sui “Sassi” da angolazioni diverse.

Per i più avventurosi ed esperti, la Salita al Sasso della Croce è una salita breve ma impegnativa (20 min di dislivello di 54 metri) che regala un colpo d’occhio mozzafiato sulla valle e sui picchi di arenaria.

I sentieri del parco, che coprono oltre 100 km, offrono molteplici opzioni tra cammini turistici, escursionistici e percorsi per mountain bike o cavalli.


Per informazioni, materiali informativi e per acquistare i biglietti necessari alla salita al Sasso della Croce, ti consigliamo di fare tappa al Centro Visita del Borgo dei Sassi, un affascinante borgo medievale perfettamente conservato. In alternativa, per info e percorsi puoi cliccare qui.

Itinerario

Riserva Naturale delle Salse di Nirano

Il paesaggio che non ti aspetti

Ti sembrerà di essere su Marte, e invece sei a pochi chilometri da Sassuolo.

La Riserva Naturale delle Salse di Nirano, una delle più estese aree protette dell’Emilia-Romagna, è un unicum geologico: un sistema di piccoli vulcani di fango, in continua attività, che ribollono e rilasciano gas e acqua salata in superficie.

Le “salse” sono spettacolari formazioni naturali in cui fango e idrocarburi risalgono dal sottosuolo, dando vita a piccoli vulcani di argilla. Questo fenomeno ha origine da depositi sotterranei di gas – in particolare metano – e in parte di petrolio, che, emergendo in superficie, mescolano le argille creando i caratteristici coni fangosi. Un fenomeno affascinante, conosciuto fin dall’antichità e studiato nel tempo da scienziati, naturalisti e curiosi, spesso anche con interpretazioni fantasiose.

Questo paesaggio surreale si sviluppa in un’area ampia con sentieri ad anello, ponti in legno, punti panoramici e centri visita.

Il Percorso n. 1, conosciuto anche come Giro delle Salse, è il tragitto panoramico più amato della riserva. Si snoda intorno all’antica conca di fanghi ribollenti, dura circa un’ora e mezza avvolti da una natura suggestiva. Qui potrai osservare da vicino le emblematiche formazioni vulcaniche di fango mentre le guglie argillose emergono come sculture naturali. Lungo il cammino si aprono ampie vedute sulle vallate circostanti e sui calanchi caratteristici della zona. Il sentiero è ben curato e attrezzato con cartelli informativi, rendendolo perfetto sia per chi ama le escursioni di media difficoltà, sia per famiglie in cerca di un’esperienza diversa da fare insieme.

Per informazioni su tutti i percorsi, clicca QUI

Parco fluviale della Cassa d’espansione del Secchia

Un ecosistema tra acqua, cieli aperti e grandi silenzi

A pochi chilometri da Modena, lungo il corso del fiume Secchia, si apre un’area naturale sorprendente: il Parco fluviale della Cassa d’espansione del Secchia. Un paesaggio sospeso tra terra e acqua, creato per scopi idraulici ma diventato negli anni un rifugio per la biodiversità e una meta prediletta per chi ama la natura autentica.


Qui l’ambiente cambia con le stagioni: in primavera e in autunno, i bacini si popolano di uccelli migratori, mentre d’estate i sentieri si fanno perfetti per lunghe camminate, giri in bicicletta o semplici momenti di osservazione. Le acque, i canneti, le radure: tutto invita a rallentare lo sguardo, ad ascoltare i suoni della natura, ad aprire una parentesi di silenzio nella routine.

Il parco è dotato di percorsi ciclopedonali, punti panoramici e osservatori per il birdwatching. Puoi camminare lungo l’argine o perderti tra le vie sterrate che costeggiano i bacini. Con un po’ di fortuna (e pazienza), potresti avvistare aironi, svassi, cavalieri d’Italia e persino falchi di palude.

Accessibile, vasto e mai affollato, il Parco del Secchia è una delle esperienze naturalistiche più inaspettate della provincia. Un luogo che mescola ingegneria e bellezza, funzione e poesia.

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Riserva Naturale di Sassoguidano

Tra calanchi, boschi e viste mozzafiato

Nel territorio di Pavullo nel Frignano si trova un’altra perla nascosta: la Riserva Naturale di Sassoguidano, che si estende per 280 ettari su un altopiano boscoso e si sviluppa lungo l’imponente dorsale rocciosa del Cinghio di Malvarone (722 m s.l.m.).

Qui calanchi argillosi, boschi di castagno e radure erbose si alternano con armonia, creando scorci incantevoli e habitat perfetti per oltre 80 specie di uccelli e volpi, tassi, caprioli, cinghiali.

Il paesaggio è quello selvaggio della valle del torrente Lerna, affluente del Panaro, che scorre tra pareti rocciose, per poi aprirsi in un susseguirsi di calanchi e formazioni carsiche.


Tra le piccole meraviglie custodite dalla Riserva, merita una sosta lo stagno di Sassomassiccio, una zona umida racchiusa in una dolina poco distante dall’omonimo oratorio. Acquisito dal WWF di Modena nel 1994 con finalità di conservazione e ricerca, è oggi uno degli habitat più interessanti dell’area protetta. Nonostante le sue dimensioni ridotte e la tendenza a prosciugarsi nei mesi estivi, ospita una sorprendente biodiversità. Per informazioni e percorsi, clicca qui