Festa del patrono di Modena: San Geminiano

Festa del patrono di Modena: San Geminiano

Il 31 di Gennaio Modena festeggia il Patrono della città, San Geminiano, con solennità religiose e feste popolari.

Il centro storico si riempe di bancarelle dalle prime ore della mattino per tutta la giornata.
Nella figura del Santo Patrono si intrecciano storia e leggenda. La leggenda vuole che nel secolo delle invasioni barbariche, precisamente nel 451, S.Geminiano salvò Modena dagli Unni guidati da Attila, nascondendola agli invasori coprendola con una fitta coltre di nebbia.
Nella storia di Modena San Geminiano fu il secondo vescovo, ma di fatto, per la sua grandezza morale e pastorale, è considerato il protovescovo.
Sarebbe nato intorno al 313 a Cognento, località a 6 chilometri a sud-ovest di Modena, quando Costantino, emanando l'Editto di Milano concedeva libertà di culto al Cristianesimo.
Vescovo di Modena a quel tempo era Antonio o Antonino, che chiamò Geminiano a far parte del clero, ordinandolo suo diacono.
Alla morte di Antonino, Geminiano fu eletto Vescovo per volontà del popolo, quasi certamente intorno al 350, e comunque non dopo il 363. L'episcopato di Geminiano si svolse in un periodo di relativa pace, tranquillità politica e libertà religiosa.
La sua opera, in un ambiente ancora prevalentemente pagano, fu forte ed incisiva.
E' lui il padre nella fede della comunità cristiana di Modena, che lo onora anche per i suoi miracoli, spesso raffigurati in dipinti e sculture.
Geminiano evangelizzò i pagani e difese la nascente comunità cristiana dagli errori degli eretici di quel tempo.
E' documentato che partecipò nel 390 al Concilio di Milano in cui furono condannati gli errori del monaco Gioviniano, che negò la verginità di Maria. L'episodio però che ebbe maggiore risonanza iconografica e che lo caratterizzò come taumaturgo, fu il viaggio in Oriente per andare a liberare dal demonio la figlia dell'imperatore Gioviniano.
Geminiano morì, dopo un quarantennio di vita episcopale, il 31 gennaio 397. Fu sepolto in un sarcofago nella zona cimiteriale a cinquanta di metri a sud della via Claudia, oggi via Emilia.