Castello di Guiglia
Tema ARTE E CULTURA

Castello di Guiglia

Splendido fortilizio trecentesco. E’ circondato dal caratteristico borgo. La sua imponente mole si distingue da decine di chilometri di distanza

L’arte, una storia illustre e l’incanto naturalistico si ritrovano in questo castello, da cui si gode di una veduta stupefacente che abbraccia il corso del Panaro e la pianura.

Citata dall’890, Guiglia rientrò nelle terre di Matilde di Canossa e fu poi teatro di frequenti scontri per la posizione di confine fra il Modenese e il Bolognese.

Dal 1405 appartenne ai Pio di Carpi, poi ad altre famiglie e quindi fu diretto dominio estense.

Nel 1630 Francesco I d’Este la darà in feudo ai marchesi Montecuccoli che faranno del castello la loro sede estiva fino al 1796.

Nel 1630 il marchese Francesco Montecuccoli iniziò un restauro radicale che trasformò l'antica rocca in sontuosa residenza nobiliare per la sua famiglia. In seguito alla decadenza dei Montecuccoli e a travagliate vicende, l’edificio venne acquistato all'asta dall'Ing. Beush che lo trasformò in albergo.

La Torre del Pubblico, collocata davanti all'originario ingresso della rocca, ha pianta quadrata, un portale in cotto ad arco a strombo ed è sormontata dalla cella campanaria dotata di campana seicentesca. L'edificio attiguo aveva probabilmente funzione di Casella, il luogo in cui si svolgevano le adunanze della Comunità.

Nei pressi del Castello sorge l'Oratorio della Madonnina, articolato in uno spazio percorso da tre nicchie. Quella centrale ospita l’unico altare presente. Ripostiglio e sagrestia sono ai lati dell'ingresso. La cupola è sormontata da una lanterna circolare. All'interno sono conservate tre tombe dei marchesi Montecuccoli Laderchi e numerosi ex voto di fattura popolare. La famiglia Montecuccoli era devota alla Madonna di San Luca e per questo motivo l'Oratorio si presenta come una riproduzione in miniatura del Santuario di San Luca che si trova a Bologna.