Giovanni Pico della Mirandola, filosofo e letterato (1463-1494)
Tema ARTE E CULTURA

Giovanni Pico della Mirandola, filosofo e letterato (1463-1494)

Conosciuto semplicemente come Pico della Mirandola, anche se desiderava farsi chiamare Conte della Concordia , umanista e filosofo italiano, è l'esponente più conosciuto della dinastia dei Pico signori di Mirandola.

Grandissimo pensatore scrisse opere importanti sulla dignità dell'uomo, sul libero arbitrio :« [...] Non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché di te stesso quasi libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto. Tu potrai degenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu potrai, secondo il tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine.."(Oratio de hominis dignitate)
Di Pico della Mirandola è rimasta letteralmente proverbiale la prodigiosa memoria: si dice conoscesse a mente molte delle opere su cui era fondata la sua cultura enciclopedica e che sapesse recitare la Divina Commedia al contrario, partendo dall'ultimo verso, impresa che pare gli riuscisse con qualunque poema appena terminato di leggere.

Giovanni Pico nasce il 24 febbraio 1463 .Una precoce  vocazione per gli studi lo spinge nel 1477, secondo il disegno e la volontà della madre, all'università di Bologna per studiare diritto canonico.
Pico, non interessato a questi insegnamenti, dopo la morte della madre si trasferisce a Ferrara, città culturalmente molto viva , ma presto viene attratto da un'altra città, Padova, importante centro di studi filosofici. Nei primi mesi del 1484 si stabilisce poi a Firenze, ambiente culturale straordinariamente ricco e animato.
Dal luglio 1485 a marzo 1486 il Filosofo soggiorna a Parigi dove ha la possibilità di assistere e partecipare alle dispute della Sorbona e di approfondire gli studi teologici in una riconosciuta capitale della filosofia scolastica e dell'averroismo.
Di ritorno in Italia Pico intensifica lo studio dell'ebraico, del caldaico e dei testi cabalistici. In breve tempo gli scritti pichiani sollevano critiche, reazioni sfavorevoli ed accuse.
Il 5 agosto Innocenzo VIII con un altro Breve condanna  le Tesi pichiane e ne vieta la lettura e la stampa. Pico decide allora di allontanarsi da Roma. Il Papa, una volta avuta la notizia dell'allontanamento del Filosofo, diffonde la notizia della condanna delle Tesi di Giovanni e ne ordina l'arresto.
Nel 1488 Pico viene arrestato vicino a Lione  in Francia ma la sua prigionia durerà solo un mese. Dall'estate dal 1488 Pico si stabilisce nei pressi di Firenze, sui colli fiesolani, turbato per la condanna di eresia sancita dalla Chiesa e si applica con particolare fervore agli studi teologici.
Il 18 giugno 1493 il Papa Alessandro VI, succeduto a Innocenzo VIII, emette il Breve con cui assolve Pico da ogni censura e nota di eresia.
Pico intensifica la propria meditazione religiosa e il proprio distacco vissuto nell'isolamento del convento fiorentino di San Marco dove, il 17 Novembre 1494 , dopo tredici giorni di febbri misteriose e dolorose, per cui si parlerà poi di possibile avvelenamento, Giovanni Pico muore.

Nel 1994 è sorto Il Centro Internazionale di Cultura "Giovanni Pico della Mirandola" , i cui scopi primari sono la ricerca e la conservazione presso la propria sede di materiale di informazione e di documentazione relativo a Giovanni e Gianfrancesco Pico e la storia della loro città, la pubblicazione di testi, studi e ricerche, la realizzazione di scambi culturali con altri Enti, Istituti ed associazioni nazionali ed internazionali, l'organizzazione di conferenze, convegni, cicli di lezioni e seminari, la valorizzazione e il consolidamento della ricerca e degli studi di carattere storico-artistico- filosofico.

Per maggiori informazioni e proposte culturali del Centro: http://www.picodellamirandola.it/