Camposanto

Camposanto

Camposanto è un comune della provincia di Modena situato a nord-est che sorge sulla riva sinistra del fiume Panaro su cui si affacciano splendide residenze padronali risalenti al XVIII secolo.

La storia del suo abitato risale, invece, tra il XIV ed il XV secolo ed è strettamente legata a quella del fiume, fatto immettere forzatamente, probabilmente intorno al ‘300, nel Canale Naviglio, nei pressi di Bomporto, con l’intendo di risolvere il problema delle frequenti esondazioni e di aumentarne la portata per prolungare la navigazione anche nei periodi di magra. Così, l'aumento dei traffici fluviali, la pesca ed i mestieri della vita sul fiume, portarono la popolazione dalle campagne vicine a spostarsi nel nuovo borgo sorto in riva. Nel corso del XVII secolo il paese fu elevato al rango di Contea, feudo della famiglia Forni, che dominò questo territorio fino al XVIII secolo inoltrato.

Dopo un breve periodo di autonomia comunale nel 1815, in età napoleonica, con l'avvento della restaurazione ed il conseguente ripristino dell’autorità ducale a Modena, il paese fu subordinato alla vicina Comunità di San Felice. E fu solo nel 1860 che Camposanto riacquistò la propria autonomia comunale.

Fortemente colpita dal terremoto del 2012, questa località, come tutte le altre zone coinvolte, non ha mai smesso d’impegnarsi nella ricostruzione.

Una curiosità

Forse ti starai facendo delle domande sull’origine del nome chiedendoti se è legato ad eventi drammatici o qualcosa di funebre. La risposta è no, non c’entra nulla. La prima citazione ufficiale conosciuta del toponimo “Campus Sanctus” risale al 1445 e l'ipotesi più plausibile lega il nome del paese con quello dei Santi, nobile famiglia ferrarese a cui gli Este, sul finire del secolo XIV, affidarono il dominio di vari territori.

Perchè venirci

Tipica località della Bassa Modenese, è la meta giusta per vivere un’esperienza genuina, fuori dai circuiti più battuti, alla scoperta delle diverse proposte che ha da offrire. Una su tutte: un po’ di tempo da trascorrere in mezzo alla natura.

Da non perdere

Tra i punti d’interesse ti segnaliamo: la Chiesa Parrocchiale, dedicata al protettore San Nicolò Vescovo, eretta nel 1629, e il complesso denominato La Corte, un palazzetto padronale, a quadrilatero, risalente ai secoli XVII-XVIII, che presenta sul lato orientale la bella "Torre Ferraresi" che ora ospita l’Acetaia Comunale.

Sulla tavola

La tradizione gastronomica di Camposanto non è diversa ovviamente da quella delle altre località della Bassa Modenese. Per quanto riguarda i prodotti tipici, oltre alle eccellenze modenesi più note, come Aceto Balsamico DOP e IGP, Parmigiano-Reggiano DOP, Lambrusco, in particolare il Sorbara, Zampone e Cotechino, qui si produce anche il Salame di San Felice, dal profumo invitante e appetitoso e dal caratteristico sapore dolce, ottenuto da carni suine selezionate provenienti esclusivamente da allevamenti locali. Il colore rosso rubino intenso e la particolare morbidezza derivano dall’impasto delle carni scelte con vino rosso, rigorosamente Lambrusco.

La sua zona di produzione e confezionamento è limitata esclusivamente alle località comprese nei comuni di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero in provincia di Modena.

Tra i piatti della tradizione c’è, poi, la pasta fresca all’uovo fatta a mano (la sfoglia), il gustoso gnocco fritto e gnocco ingrassato, da accompagnare ai tradizionali salumi.

Se la tua visita in queste zone è programmata per Natale, devi sapere che la tradizione della Bassa prevede un dolce tipico per il periodo natalizio e le grandi occasioni: il "pan da Nadal". Un impasto, dalla forma rotonda, di farina, uova, miele, marmellata, mandorle, nocciole, pezzi di cedro e ciliegie canditi, uvetta passa e castagne secche lessate, spennellato con la "saba" (mosto cotto) per mantenerlo morbido nel tempo.

Nei dintorni

In bicicletta

Tutto il territorio della Bassa Modenese è collegato da numerosi percorsi ciclabili molto piacevoli da fare. Ad esempio, è possibile arrivare a Camposanto in bicicletta partendo da Modena seguendo la ciclabile per Bastiglia, passando per Bomporto, e proseguendo fino a destinazione.

Il Bosco della Saliceta

Il Bosco della Saliceta ha origini antiche che risalgono al 1149 quando i monaci ne diventarono proprietari ed iniziarono importanti lavori di bonifica che lo hanno reso un ambiente naturale imponente e grandioso. Durante il periodo Estense, quest’area addirittura divenne il bosco più esteso dell’Emilia-Romagna.
Da allora, però, si sono susseguiti moltissimi avvenimenti che lo hanno trasformato in modo drastico, riducendolo di dimensioni per motivi legati al sostentamento dei cittadini e all’agricoltura. Negli anni ‘50, in particolare, sono stati mantenuti solo piccoli tralci disposti a macchia di leopardo su un totale di circa 32 ettari.

Il Bosco della Saliceta di oggi è costituito, così, da lembi dell’antico bosco ed è un’area importante di riequilibrio ecologico, istituita dalla Provincia di Modena, per la valorizzazione dei sistemi naturali e della loro biodiversità.

Nel 2015, l’Unione Comuni Modenesi Area Nord si è interessata alla ricostruzione di una parte di esso ed attraverso la collaborazione con l’Università di Agraria di Bologna, si è iniziato ad elaborare un progetto per il suo rilancio.

Oltre che un tuffo nella natura, questo territorio offre anche l’opportunità di vivere interessanti esperienze enogastronomiche. Nelle sue vicinanze, infatti, ci sono diverse aziende agricole con vendita di prodotti tipici pronte ad accogliere i visitatori per far loro scoprire le bontà locali.

Quando venirci

La primavera e l'autunno rimangono le stagioni migliori per visitare questi luoghi dato il piacevole clima mite.