Chiesa delle Terziarie di San Domenico
Tema ARTE E CULTURA

Chiesa delle Terziarie di San Domenico

Proprietà privata

Non sono ammesse visite.

La chiesa è dedicata alla Beata Vergine del Rosario e a Santa Caterina da Siena.

E' possibile ammirare solo dall'esterno la facciata di questa chiesa, molto semplice, adornata da quattro finti pilastri, con un portone sovrastato da una finestra semicircolare. Faceva parte di un convento, inaugurato il 28 ottobre 1607, grazie al nobile modenese Nicolò Molza e affidato alle Suore Agostiniane devote alla Madonna per accogliere le fanciulle prive di dote sufficiente per maritarsi o entrare in convento. Nel 1783, su ordine del Duca Ercole III d'Este, il convento venne soppresso e le Suore si trasferirono nel Monastero cittadino di San Paolo. L'edificio passò all'Opera Pia Generale e una parte di esso venne destinato al “Ritiro” delle cittadine povere e orfane (da qui il quartiere prese il nome di “Quartiere del ritiro”).

Il 15 aprile 1815 il Duca Francesco IV d'Austria-Este affidò la gestione del Ritiro alle Terziarie di San Domenico (un gruppo di donne che conduceva vita monacale e si dedicava all'educazione delle fanciulle).

Nel 1816 le Terziarie adottarono la clausura assumendo l'abito di San Domenico. L'edificio mantenne finalità educativa e il collegio nel corso del Novecento divenne scuola materna, elementare e magistrale. Nel 2011 le ultime suore rimaste, molto anziane, si trasferirono presso un convento di Mondovì (Cuneo), l'edificio venne svuotato e posto in vendita.

L'assetto attuale della chiesa è diverso da quello originario. Ha semplice pianta rettangolare, adiacente all'edificio del convento ed è internamente suddivisa in due ambienti principali: la chiesa esterna che ospitava i fedeli, il cui ingresso si apre su Via Belle Arti e la restrostante chiesa interna, che era riservata solo alle Suore. Sulla parete che divide i due ambienti, venne collocato un doppio altare. Sull'altare maggiore della chiesa esterna venne innalzata nel 1607 una pala di Ludovico Carracci raffigurante l'Assunzione della Vergine, che oggi è alla Galleria Estense. Nella chiesa interna venne collocato un pregevole coro in legno di noce, opera di Arcangelo Brandoli (1780).

La chiesa esterna venne arricchita delle opere realizzate dagli artisti prevenienti dalla vicina Accademia Atestina di Belle Arti, istituzione sorta nel 1785 per volontà del Duca Ercole III d'Este e diretta dall'architetto Giuseppe Maria Soli. Tra queste opere, si annovera una pala di Adeodato Malatesta del 1842 raffigurante la Madonna con il Bambino e i Santi Luigi Gonzaga e Alfonso de' Liguori.

Le volte della chiesa vennero dipinte da Flaminio Veratti e da Francesco Stringa, entrambi artisti ducali, mentre l'organo posto sopra l'ingresso della chiesa venne realizzato da Domenico Traeri (XVIII sec.).

Nell'anno 1847, come ricorda una targa affissa sopra il portale esterno, la chiesa venne ristrutturata su progetto dell'architetto ducale Giovanni Lotti.

(Fonte: "Arte nei Monasteri, arte per I Monasteri- Scrittura, arte e architettura presso I Benedettini e altri ordini Religiosi”, a cura di Sonia Cavicchioli e Vincenzo Vandelli – Franco Cosimo Panini, Modena, 2016)

COME ARRIVARE

Zona centro storico a traffico limitato. Dalla stazione dei treni, raggiungere il complesso Mata (ex Manifattura Tabacchi) in via della Manifattura Tabacchi, percorrere via S. Orsola fino ad arrivare in Corso Vittorio Emanuele II. Voltare sulla destra in corso Cavour, costeggiare il Palazzo Ducale, poi voltare sulla sinistra in Via Tre Febbraio. Imboccare sulla destra Via Belle Arti, superando la Chiesa di San Domenico, fino a trovare la facciata della Chiesa delle Terziarie, al civico 32.