Museo di Paleontologia
Tema ARTE E CULTURA

Museo di Paleontologia

Il Museo di Paleontologia, fondato nel 1776 per volere del Duca Francesco III D’Este, nasce come parte integrante del Museo di Storia Naturale.

Venne costituito a partire dal 1926 quando le collezioni furono assegnate all'Istituto di Paleontologia e Geologia separate da quelle dell'Istituto di Mineralogia e acquisì una propria identità a seguito della nascita dell'Istituto di Paleontologia nel 1961, grazie alla professoressa Eugenia Montanaro Gallitelli.

Il Museo possiede importanti raccolte storiche, appartenenti alla seconda metà dell’Ottocento e costituite da decine di migliaia di esemplari fra molluschi, echinodermi, artropodi, resti di origine vegetale ecc. Testimonianze fossili provenienti dalle formazioni del Neogene dell’Appennino tosco-emiliano rappresentano il segmento patrimoniale più consistente e si debbono all’attività di ricerca e studio di diversi docenti di paleontologia dell’università modenese e naturalisti del calibro di Pietro Doderlein, Francesco Coppi e Dante Pantanelli. A queste vanno aggiunte la raccolta dell’Abate Giuseppe Mazzetti con gli echinidi miocenici di Montese, la collezioni di otoliti (concrezioni minerali, dell’orecchio interno dei pesci) di Giacomo Bassoli, la collezione Ragazzi-Parenti comprendente coralli e molluschi fossili quaternari delle coste eritree del Mar Rosso, la collezione di coralli di Eugenia Montanaro Gallitelli, ecc. Di recente acquisizione è la collezione di Invertebrati (Trilobiti, Bivalvi, Brachiopodi, ecc.) proveniente dal Paleozoico inferiore della Sardegna e di Coralli terziari provenienti dai Berici-Lessini e dalla penisola salentina.

Ricchissime sono pure le collezioni di microfossili. Fra di esse figura, in particolare, la Collezione Di Napoli, lo studioso italiano che è considerato il padre della Micropaleontologia.

Le collezioni del museo comprendono ancora vari olotipi di pesci e palme fossili di Bolca (Verona) importantissima località fossilifera dell’Eocene veneto caratterizzati da un perfetto grado di conservazione. La Fondazione scientifica Ligabue di Venezia ha poi donato uno splendido esemplare di Ittiosauro perfettamente conservato, risalente al Giurassico inferiore e proveniente dalla località fossilifera tedesca di Holzmaden e in seguito ha arricchito il Museo con uova di dinosauro provenienti dalla Francia meridionale e dalla Mongolia dove nel 1991 Ligabue organizzò un’importante spedizione scientifica.

Nel 1966 il Museo ha acquistato gli scheletri, in parte originali, di due dinosauri, un Allosauro e un Camptosauro provenienti dai classici giacimenti della Morrison Formation dello Uthah. Nel 1981 e nel 1987 campagne di scavo nella zona calanchifera di San Valentino (Reggio Emilia) hanno permesso di recuperare una trentina di ossa di balenottera del Pliocene, fra cui un arco mandibolare di oltre due metri e mezzo di lunghezza.

Fanno parte delle collezioni museali anche un cranio di Mosasauro del Cretacico superiore, proveniente dall’Appennino reggiano e un frammento di rostro di Ittiosauro ritrovato presso la località di Gombola (Modena), il calco di Elephas falconeri, elefante nano del Pliocene della Sicilia, le repliche di Gallimimus bullatus e Scipionyx samniticus, dinosauri teropodi che provengono rispettivamente dal Cretaceo della Mongolia e dal Cretaceo di Pietraroia (Benevento).

Dal 2017 afferisce al Polo Museale dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Orari

Il comparto museale attualmente è chiuso per ristrutturazione e restauro. Per informazioni, percorsi educativi e laboratori didattici telefonare o inviare una mail.